Opera delle Metropolitana, Cripta delle Statue, Duomo di Siena
8 - 27 Maggio 1999
questa mostra prevale l'intenzione a rappresentare ed interpretare il paesaggio senese secondo un atteggiamento che tende a cogliere di esso l'aspetto più arioso, più sereno e, se si vuole, più gioioso.
Sergio Micheli
Corriere di Siena, 12 maggio 1999
Dipinge in stato meditativo ed i suoi colori provengono dalla fusione tra cultura orientale ed occidentale.
Liciana Staderini
La Voce del Campo, 6 maggio 1999
Magazzini del Sale, Palazzo Pubblico, Siena
22 maggio - 20 giugno 2010
Dalle sue mani prende vita un intreccio di codici che comunicano sensazioni, dove nulla è lasciato al caso nell'interpretazione figurativa; dalla spiritualità ai sogni proibiti, visioni intimistiche e oniriche colte in un frammento dell'agire.
La Nazione, 21 maggio 2010
Magazzini del Sale, Siena
1-31 marzo 2006
“Passion fruit”, ovvero la passione scovata negli sguardi, nei gesti, nelle emozioni delle donne del mondo. è questa la mostra di Asako Imamiya, pittrice giapponese che da mercoledì e fino al 31 marzo è ai Magazzini del Sale di Piazza del Campo. Un'esposizione di tele ma anche di fotografie che ritraggono donne al lavoro, a volte bambini, paesaggi e nature morte: quadri e scatti tutti rigorosamente accomunati dal colore, chiaro o acceso, caldo o freddo ma sempre e comunque travolgente.
Susanna Danisi
Il Cittadino Oggi, 9 marzo 2006
Villa Chigi Saracini (Castelnuovo Berardenga), Siena
04-10 Agosto 2003
La sue opere sono già note a Siena per le mostre in Duomo e a Villa Chigi
Se la poesia dell'anima e il senso segreto delle cose potessero essere dipinte, queste avrebbero i colori dei quadri di Asako Imamiya, pittrice giapponese che da oltre un decennio ha scelto la campagna Toscana quale sede, rifugio e luogo d'ispirazione per la sua pittura.
Stefania Viti
Il Cittadino Oggi, 24 agosto 2003
Asako Imamiya si è ripresentata al pubblico con una mostra di pittura allestita nello storico giardino della Villa Chigi Saracini di Castelnuovo Berardenga. La cornice è risultata oltremodo suggestiva tenuto conto che l'orario andava dalle 21 alle 24. Nel buio le opere esposte, illuminate con fari direzionali e, in certi casi, con la fioca luce di fuochi a cera, diventavano come unico polo di attrazione in un ambiente che, di giorno, inviterebbe alla distrazione.
Sergio Micheli
La Voce del Campo, 13 agosto 2003